I ricordi svaniscono, con il tempo diventano sempre più lontani fino a diventare confusi, sfocati, sagome fatte di emozioni custodite nella memoria; ogni fotografia è il frammento di una collezione d’immagini che prende vita ogni volta che la si osserva per capire cosa racchiude.
Comme un Revè è un editoriale di moda e costume che racconta il ricordo della malinconia del passato, di quando le fotografie erano un fermo-immagine del tempo. Ogni scatto è volutamente fuori fuoco, confuso o avvolto dalla nebbia, indefinito come un ricordo che con lo scorrere dei giorni prende forma perdendo sostanza.
Gli abiti, realizzati dagli studenti della Cattedra di Costume per lo Spettacolo dell’Accademia di Belle Arti L’Aquila, sono ricostruzioni dell’abbigliamento vittoriano, anni in cui il vestirsi rappresentava la costruzione di una figura, un rito giornaliero in cui si definiva il corpo con stoffe e corsetti e in cui la scelta di ogni elemento, dal colore ai tessuti, era la rappresentazione dell’appartenenza di una donna ad un ceto o ad una condizione sociale, l’utilizzare l’abito come un veicolo per dichiarare chi si è.
Il linguaggio della moda ha subito una forte evoluzione da quegli anni nonostante è proprio a quelle donne che si deve la cultura della moda contemporanea, donne e abiti a cui molti degli attuali direttori creativi continuano ancora ad ispirarsi, un periodo storico che con le sue iconografie e i i suoi racconti ha segnato la società; anche la fotografia si è adattata a ciò diventando sempre più un qualcosa legato al collezionare momenti, al mostrare e dimostrare chi siamo e cosa facciamo ed è diventata ad oggi soprattutto un’arte popolare, uno dei nuovi linguaggi di comunicazione più utilizzato.
Questo editoriale diventa così un prendersi del tempo, il tempo di tornare indietro con la memoria alle fotografie e alle stampe che le nonne avevano in casa per non dimenticare la propria storia, il tempo di scrivere con la luce e disegnare con le ombre attraverso fotografie che si ispirano alle altre arti ma senza imitarle, il tempo di scrutare una donna che si perde dietro quelle sfocature realizzate manualmente attraverso la sovrapposizione di lenti e vetri per capire cosa si nasconde dietro uno sguardo malinconico o un sorriso austero, il tempo di tornare ad osservare e imparare di nuovo a raccogliere le immagini per custodirle nella memoria e lasciare che vivano dentro di noi.
Editorial: Comme un Revè
Magazine: Artwave.it, aprile 2018
Photographer: Davide di Padova
Styling: Attilio Carota
Model: Tatiana Tskhanevych
Makeup & Hair: A&C
Costume Design: Cattedra di Costume per lo Spettacolo
Supporter: ABAQ – Accademia di Belle Arti L’Aquila
Service: MediaWellness