Light, camera, Action! La cultura pop ha da sempre rappresentato ciò che la massa vuole: esagerazione, contraddizione, provocazione, l’elemento è chiave è piacere per creare tendenze.
Gli eccessi nella moda diventano così una costante: eccessi nelle forme, eccessi nella scelta dei materiali, eccessi nel modo di raccontare l’evoluzione della società. Strizzando l’occhio all’arte contemporanea, i codici stilistici si sono sempre più adattati a quella che è la cultura che li circonda, ispirandosi ai mass media, alla pubblicità e a tutto ciò che è di rapido consumo.
Remix: questa la parola emblematica dello stile pop, prendere elementi diversi e trovare un linguaggio comune per creare nuovi trend. Osare con la moda vuol dire sperimentare, immaginare, rivisitare, definire i gusti del consumatore. Con l’avvento dei social network, dei blog e delle nuove fashion icon, lo stile è diventato qualcosa sempre più legato alla moda da strada; la moda è veloce, ciò che è visto in passerella deve essere già nei negozi prima che venga copiato ed il bisogno di sentirsi parte di un gruppo ma non di una massa è diventato uno dei bisogni più impellenti per sentirsi accettati dalla società.
Trench trasparenti di plastica abbinati a clutch con pietre preziose e strass, long dress multicolor con spacchi vertiginosi, blazer semi trasparente, volant, crop top e short jeans: lo stile non è solo un modo di vestirsi ma una vera e propria sperimentazione in cui anche le parti nude del corpo diventano elemento del vestiario.
La fotografia di moda è un vero e proprio linguaggio. Non si tratta semplicemente di mostrare ciò che si usa, ciò che piace, di vendere un capo ma racchiude un livello più intrinseco: è il racconto visivo della società, uno spaccato di come sono cambiati e continuano ad evolversi i canoni estetici e i gusti. La costruzione di una collezione non è solo legata ad una visione del designer ma è anche una sintesi di come gli eventi politici, culturali e sociologi si ripercuotono sull’immaginario collettivo. La scelta di tessuti più o meno preziosi cosi come la scelta di abiti più o meno audaci sono spesso vincolati a come la gente si percepisce elemento del mondo; basta pensare alle scarpe in sughero di Salvatore Ferragamo, create dopo la grande crisi economica del ’29 con materiali di basso costo, o alle minigonna di Mary Quant, simbolo di una rivoluzione sessuale e di emancipazione femminile, per rendersi conto che la moda viene influenzato dalla società nel momento stesso in cui la influenza.
I linguaggi della moda sono codici che si sviluppano in maniera crescente giorno dopo giorno e la fotografia di moda è semplicemente il libro che li racconta.
Editorial: Light Pop
Magazine: Solis Magazine, ottobre 2017
Photographer: Davide di Padova
Styling: Attilio Carota
Model: Isabella Bardoshi
Makeup & Hair: Luisa Carota
Assistant: Teo Miscia
Service: MediaWellness